Francesco Nannini

Francesco Nannini è un biotecnologo specializzato in ingegneria di proteine e anticorpi. Nel 2013 si è laureato all’Università di Firenze prima con una laurea in Biotecnologie Mediche e poi con una laurea specialistica in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche. Successivamente si è trasferito a Londra (GB) dove ha lavorato presso Queen Mary University su un progetto volto allo sviluppo di test diagnostici per infezioni fungine. Si è poi unito al gruppo del Dott. Martin Pule al Cancer Institute dell’University College London (UCL), dove ha lavorato allo sviluppo di terapie avanzate a cellule T sotto forma di Chimeric Antigen Receptor (CAR) per il trattamento di tumori ematologici. Qui ha ottenuto il dottorato in immunoterapia per il cancro, durante il quale ha lavorato su diversi aspetti dell’immunoterapia, tra cui sviluppare un modello murino singeneico per replicare lo scenario umano di benefici ed effetti collaterali di terapia con cellule CAR-T contro CD19 per il trattamento di neoplasie a cellule B. Inoltre ha acquisito competenze in biologia molecolare insieme alla capacità di sviluppare, realizzare e caratterizzare nuovi anticorpi. Nel 2021 ha iniziato un post-dottorato nei gruppi della Dott.ssa Claire Roddie e Prof. Sergio Quezada presso l’UCL dove ha coordinato vari progetti di ricerca mirati a creare terapie innovative con le cellule CAR-T per trattare tumori di cellule NK. Si è inoltre focalizzato sullo sviluppo e applicazione di nuovi approcci immunoterapeutici per il trattamento di varie forme di tumori solidi attraverso l’ingegneria di anticorpi monoclonali come biomolecole multivalenti bi- e trispecifici. Durante il suo dottorato e post dottorato ha portato avanti diverse collaborazioni con l’azienda biotecnologica Autolus Therapeutics. Francesco si è unito al gruppo del prof Rino Rappuoli e dott.ssa Claudia Sala presso la Fondazione Toscana Life Sciences (TLS) a Siena a maggio 2023 lavorando sul progetto ShiMabs, che ha come obiettivo quello di accellerare lo sviluppo di anticorpi monoclonali e vaccini contro diversi ceppi di Shigella.

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