COVID-19: conclusa la fase di discovery per il progetto MabCo19 di Toscana Life Sciences: 3 gli anticorpi monoclonali che saranno prodotti per i test clinici

Fra circa 5 mesi l’avvio della fase clinica per la cura sviluppata a partire dal sangue dei pazienti  

 

Siena, 17 luglio 2020 –  Il MAD (Monoclonal Antibody Discovery) LAB di Fondazione Toscana Life Sciences annuncia di aver terminato la fase di discovery di anticorpi monoclonali umani in risposta all’infezione da SARS-CoV-2, per l’impiego a scopo profilattico/terapeutico e come esca molecolare per la ricerca di antigeni per lo sviluppo di vaccini. Sono 3 gli anticorpi selezionati a partire da più di 4000 candidati ottenuti dal sangue di pazienti convalescenti o guariti da COVID-19, ricevuto grazie alla collaborazione con INMI Spallanzani e, successivamente, con la Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese e che, dopo essere stati oggetto di domanda di brevetto, potranno essere prodotti per i test clinici.

“Inutile dire che per noi si apre una fase di ricerca estremamente interessante per caratterizzare tutti questi anticorpi monoclonali umani dal punto di vista biologico, strutturale e funzionale – afferma Claudia Sala, Senior Scientist del MAD Lab presso Fondazione Toscana Life Sciences – Uno di questi tre anticorpi è stato il primo identificato come potente che si è confermato tale ormai in diversi esperimenti ed è dunque già stato espresso e purificato in laboratorio. Grazie alla sequenza del DNA che codifica per questo anticorpo – conclude Sala – abbiamo potuto produrlo in vitro e purificarlo, verificando come anche questa versione e una variante “mutata”, cioè migliorata nelle sue proprietà funzionali, mantengano attività neutralizzante nei confronti del virus. Siamo dunque molto ottimisti sul prosieguo dello sviluppo e sulla sicurezza e potenzialità terapeutica”.

La sequenza di DNA dei tre anticorpi monoclonali umani è stata inviata a un partner svizzero per lo sviluppo delle linee cellulari e, successivamente, avverrà la produzione in cGMP (current Good Manufacturing Practice) e l’infialamento grazie all’accordo sottoscritto con il Gruppo Menarini per l’utilizzo del loro impianto industriale Biotech di Pomezia. L’obiettivo è di poter avviare entro la fine del 2020 i test clinici sull’uomo.

Siamo orgogliosi di questo risultato raggiunto, per il quale ringraziamo tutto il team di ricerca che da marzo sta lavorando con impegno, dedizione e forte senso di responsabilità – afferma Fabrizio Landi, Presidente di Fondazione Toscana Life Sciences – Abbiamo scelto di portare avanti i 3 anticorpi monoclonali più promettenti in modo da verificare anche quale si esprime meglio nella produzione su scala industriale. Con questo risultato confermiamo inoltre le tempistiche di sviluppo che avevamo ipotizzato all’avvio del progetto e prevediamo l’inizio dei test clinici fra circa 5-6 mesi”.

Il MAD Lab di Fondazione Toscana Life Sciences, coordinato dal Dr. Rino Rappuoli, lavora secondo l’approccio sperimentale della Reverse Vaccinology 2.0[1]. Il progetto MabCo19, avviato a fine marzo 2020 grazie a un finanziamento parziale con risorse derivanti dalla Regione Toscana nell’ambito del Centro Regionale di Medicina di Precisione (C.Re.Me.P.), ha recentemente ricevuto anche un rilevante finanziamento dall’EU Malaria Fund assegnato ad AchilleS Vaccines, grazie anche al contributo della Fondazione MPS.

 

[1] Rappuoli et al., 2016 Journal of Experimental Medicine: https://rupress.org/jem/article/213/4/469/41936

 

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GLI ANTICORPI MONOCLONALI UMANI – Si tratta di prodotti sicuri, già ampiamente impiegati in terapia tumorale e approvati da tutte le agenzie regolatorie. Recentemente sono stati usati anche per malattie infettive e nel caso dell’infezione da Ebola hanno rappresentato la prima e unica soluzione per terapia e prevenzione. Inoltre, gli anticorpi monoclonali hanno tempi di sviluppo più rapidi rispetto ai vaccini o ad altri farmaci antivirali e si ritiene, inoltre, che tali tempi si riducano ulteriormente trattandosi di virus, entità biologica molto piccola e meno complessa rispetto ai batteri. L’approccio sperimentale seguito dal gruppo di ricerca consiste nel reclutare pazienti convalescenti o guariti da infezioni batteriche o virali e nel prelevarne il sangue che è utilizzato per isolare le cellule B, produttrici di anticorpi monoclonali. Questi ultimi vengono clonati ed espressi in opportuni sistemi cellulari per essere poi testati in saggi in vitro contro le specie batteriche o virali sopra citate. I saggi includono la valutazione del legame dell’anticorpo al batterio o al virus bersaglio e la misura della attività neutralizzante dell’anticorpo contro i medesimi batteri o virus. Gli anticorpi monoclonali isolati mediante questo processo sono poi sottoposti ad ottimizzazione molecolare in modo da aumentarne l’affinità e/o la stabilità. Inoltre, gli anticorpi monoclonali umani possono essere utilizzati come strumento per l’identificazione di nuovi antigeni per velocizzare lo sviluppo di vaccini contro un determinato patogeno (nel caso specifico SARS-CoV-2).

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[1] Rappuoli et al., 2016 Journal of Experimental Medicine: https://rupress.org/jem/article/213/4/469/41936

 

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