Life Sciences: i nuovi dati della nona edizione del report Ambrosetti

È giunto alla sua nona edizione il report “Il ruolo dell’Ecosistema dell’Innovazione nelle Scienze della Vita per la crescita e la competitività dell’Italia”, redatto ogni anno da The European House – Ambrosetti (TEHA), gruppo professionale di circa 300 professionisti attivo sin dal 1965 e cresciuto negli anni in modo significativo grazie al contributo dei suoi partner, con numerose attività in Italia, in Europa e nel mondo. Il documento del TEHA misura la competitività degli ecosistemi di ricerca e innovazione nelle scienze della vita di 25 Paesi dell’Unione Europea confrontandone le performance attraverso l’analisi di 13 indicatori raggruppati all’interno di quattro dimensioni: capitale umano, vitalità delle imprese, risorse a supporto dell’innovazione, ed efficacia dell’ecosistema dell’innovazione.

Le persone. I dati raccolti da Ambrosetti nel campo del capitale umano inteso come risorsa indispensabile per svolgere le attività di ricerca e sviluppo nel campo delle life sciences, collocano l’Italia al 12° posto in classifica, con il 15,8% di laureati nelle materie afferenti alle scienze della vita e il 18,5% ogni 1000 abitanti di laureati STEM. Per quanto riguarda i risultati ottenuti nei test PISA (Programme for International Student Assessment), test somministrato ogni tre anni dall’OECD al fine di indagare il livello di istruzione degli adolescenti italiani, il nostro Paese ottiene un punteggio di 487 nelle materie scientifiche, indietro rispetto a Germania (500) e Francia (495). Infine, con riferimento al personale dedicato alla R&S nelle scienze della vita, l’Italia si posiziona al 14° posto con una percentuale del 2,8%.

L’industria. Le performance del settore industriale delle scienze della vita posizionano il nostro Paese al 15° posto con un punteggio pari a 3,33, dietro a Germania (5,20), Spagna (4,40) e Francia (3,38). La quota di occupati nel campo delle life sciences è pari all’1,7%, e il tasso di crescita delle imprese del settore è pari a una media dell’1,8%. Per produttività del lavoro delle imprese, l’Italia conquista invece il 7° posto, mentre si colloca al 9° posto per quanto riguarda le risorse a supporto dell’innovazione.

L’ecosistema di innovazione. L’Italia risulta seconda per capacità di produrre innovazione e competitività attraverso la produzione di nuove idee, alle spalle solamente della Germania. Nel dettaglio, il nostro Paese è al 2° posto per numero di pubblicazioni scientifiche nelle scienze della vita (57mila), al 4° posto per numero di brevetti ottenuti nel settore presso l’European Patent Office (EPO) e al 3° posto per export dell’intero comparto.

Gli investimenti del PNRR. Relativamente allo stato dell’arte delle riforme e degli investimenti del PNRR, il report si concentra sulla Missione 4 “Istruzione e ricerca”, che riguarda tutti gli aspetti che guidano l’ecosistema italiano della ricerca. In particolare, grazie alla Componente 2, che mira a sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo, promuovere l’innovazione e la diffusione delle tecnologie e rafforzare le competenze, sono stati creati 5 Centri nazionali per la ricerca in filiera; 11 Ecosistemi dell’innovazione a livello territoriale; 49 progetti di creazione o potenziamento delle Infrastrutture di Ricerca (IR) e delle Infrastrutture tecnologiche di innovazione (ITEC); 14 grandi partenariati estesi per attività di ricerca. Tra i centri nazionali, il Centro Nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA dell’Università di Padova è specificamente dedicato alla ricerca nelle scienze della vita. Il suo obiettivo è infatti quello di diventare un’eccellenza e un punto di riferimento a livello Europeo nello sviluppo di farmaci all’avanguardia, favorendo al contempo la crescita tecnologica ed economica del Paese. Tra gli ecosistemi dell’innovazione a livello territoriale figura il Tuscany Health Ecosystem (THE), che è l’unico con una specifica vocazione di valorizzazione delle scienze della vita. Inoltre, tra le infrastrutture di ricerca che afferiscono all’ecosistema delle life sciences si segnalano ELIXIR x NextGenerationIT, EBRAINS-Italy – European Brain ReseArch INfrastructureS Italy, BBMRI.it – Strengthening of the Biobanking and Biomole­ cular Resources Research Infrastructure of Italy ed EMBRC-UP – EMBRC Unlocking the Potential for Heal­ thand Food from the seas. Infine, tra i 14 partnenariati estesi che coinvolgono università, centri di ricerca e aziende del territorio in una logica di partenariato pubblico-privato, 5 coinvolgono direttamente le scienze della vita: HEAL ITALIA; Age-It; ON Foods; A multiscale integrated approach to the study of the nervous system in healt and disease; One Health Basic and Translational Research Actions addressing Unmet Needs on Emerging Infectious Diseases.

Nove anni di analisi. Ogni anno, a partire dal 2015, The European House – Ambrosetti esamina lo stato dell’arte della ricerca e dell’industria nel settore delle scienze della vita, analizzando la performance del nostro Paese nel contesto internazionale e le nuove tendenze globali di innovazione. I dati del report vengono poi presentati all’interno del Libro Bianco sulle Scienze della Vita in Italia attraverso l’analisi di 13 indicatori raggruppati all’interno di quattro dimensioni: capitale umano, vitalità delle imprese, risorse a supporto dell’innovazione, ed efficacia dell’ecosistema dell’innovazione.

Clicca qui per leggere il report completo a cura di The European House – Ambrosetti e qui per scaricare il comunicato stampa ufficiale.