“L’Europa in Toscana”. Andrea Paolini: i Fondi Europei nelle scienze della vita sono stati determinanti sia per lo sviluppo infrastrutturale sia per progettualità, collaborazioni pubblico-private e formazione

Il Governatore Enrico Rossi in visita a TLS nella seconda tappa del tour “L’Europa in Toscana: viaggio nella regione che cambia con i fondi europei”, volto a raccontare l’Europa che aiuta i territori e ad accendere un riflettore su alcuni dei progetti che hanno beneficiato dei finanziamenti europei, dando un volto a quei numeri.

Secondo l’Eurobarometro il 60 per cento degli italiani non conosce i fondi strutturali dell’Unione europea e, tra chi sa di cosa si tratta, l’80 per cento pensa che siano inutili. Eppure senza queste risorse, la Toscana (e tutta l’Italia) sarebbe meno sviluppata, meno dinamica e meno coesa. Tante opere non sarebbero state realizzate. L’Europa dunque è solo apparentemente lontana.

“Nell’ambito delle scienze della vita, grazie ai finanziamenti regionali su Fondi Europei è stato possibile, in questi anni, intervenire su due fronti: da un lato supportando lo sviluppo di infrastrutture e piattaforme tecnologiche in una fase iniziale, dall’altro finanziando le attività di ricerca e innovazione di realtà pubbliche e private per progetti e iniziative che nel tempo sono andati molto oltre gli obiettivi iniziali” – afferma Andrea Paolini, direttore generale della Fondazione Toscana Life Sciences, in occasione della visita del Presidente Enrico Rossi.

Qualche numero: nell’ambito delle scienze della vita, dal 2007 sono stati finanziati con 8 milioni e 738 mila euro circa dieci progetti di sette aziende, da vaccini per il tifo o la salmonella destinati ai paesi in via di sviluppo alle nanoparticelle contro i tumori, da studi sulla fibrosi cistica fino ad antimicrobici per infezioni batteriche gravi. Grazie ai fondi europei è anche stato sviluppato un farmaco, il Dekavil, contro l’artrite reumatoide. Non solo ricerca ma anche formazione “ad alta specializzazione tecnologica” per rispondere alle esigenze di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche nell’ambito delle life sciences: i corsi di formazione post diploma, promossi dalla Fondazione ITS Vita, hanno ricevuto 1 milione e 488 mila euro grazie al Fondo sociale europeo (tra quelli già conclusi e ancora attivi) mentre altri 891 mila euro si aggiungeranno per i corsi in partenza da qui al 2019.

“Finanziamenti che hanno reso possibile quell’assunzione del rischio caratteristica degli investimenti in innovazione – prosegue Paolini – e lo sviluppo di proficue collaborazioni tra le diverse realtà, sia pubbliche che private. Inoltre, alcuni dei progetti realizzati hanno fatto da catalizzatori dell’attenzione di grossi investitori, anche stranieri, o dato vita alla realizzazione di vere e proprie facilities e piattaforme tecnologiche. Infine – conclude Paolini – hanno consentito di attrarre ulteriori finanziamenti nazionali e europei vista l’eccellenza dei progetti nati sul territorio. È il caso di start-up come Vismederi ed Exosomics ma anche di realtà più strutturate come GSK, Kedrion e Philogen.”

All’invontro erano presenti il Presidente della Provincia, i rappresentanti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese, dell’Università degli Studi di Siena, della Fondazione MPS e delle numerose realtà che operano quotidianamente nell’ambito delle scienze della vita.
 

Guarda il servizio dell’incontro realizzato dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese