L’Espresso accende i riflettori sulle migliori start-up d’Italia e racconta la storia di VisMederi. E la nostra.

Un azzardo che le ha premiate se oggi, gran parte delle nuove assunzioni passa da queste aziende che mescolano creatività e tecnologia. E sono proprio i nuovi assunti, di solito giovani, preparati e molto specializzati, il cuore pulsante dell’Universo delle start-up. Una rete di imprese che secondo l’inchiesta de L’Espresso di questa settimana rappresentano una delle risorse che potrà “riaccendere l’Italia”. Le regioni “locomotive” di questo patrimonio di innovazione e creatività sono la Lombardia, con circa 700 imprese, l’Emilia Romagna, 361 e il Lazio, 306. Seguono, a ruota, il Piemonte (231) e la Toscana con oltre 200 start – up. E proprio la Toscana è stata una delle mete toccate dall’inchiesta de L’Espresso, che ha fatto tappa a Siena, nella sede di Toscana Life Sciences “La nostra struttura – ha sottolineato Andrea Paolini, direttore generale di Tls – offre vantaggi concreti per le aziende in fase di start-up. Per i primi cinque anni affittano gli uffici e usano i laboratori a prezzi inferiori rispetto al mercato”.

Vismederi, un caso senese di successo. Vismederi è la storia “senese” scelta dal settimanale per raccontare un caso di professionisti che decidono di “mettersi in proprio”, investendo sulla loro professionalità. “A Emanuele Montomoli – si legge nell’articolo – la lampadina s’è accesa nel 2009. Docente di medicina preventiva all’Università di Siena, riceveva parecchie richieste da parte di aziende interessate a testare l’efficacia dei vaccini. ‘Erano troppe per il nostro gruppo, racconta, e così dovevamo appaltarle ad aziende esterne. Insieme alle biologhe Chiara Gentile e Simona Piccirella, il prof Toscano decide allora di crearla lui, una società testa – vaccini, battezzata Vismederi. Grazie agli ordini dall’estero, il mini laboratorio ha visto salire il fatturato fino a quasi tre milioni del 2013. Diventando un’impresa vera, con ben 25 dipendenti”.

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