Expédition MED, viaggio in mare alla ricerca della Plastisfera. BsRC partner scientifico

Si chiama “Plastisfera” ed è un nuovo ambiente di vita, la comunità di microorganismi che ricopre i rifiuti plastici presenti nei nostri mari. A definirla per primi sono stati due microbiologi, Linda Amaral – Zettler ed Erik Zettler, partner scientifici del progetto Expédition MED 2017 che partirà giovedì 22 giugno dal porto di Fiumicino a bordo del veliero Ainez. Per due mesi un gruppo interdisciplinare composto da scienziati, marinai ed eco volontari, coordinato da Tosca Ballerini, navigherà per circa 2 mila miglia nel Mar Mediterraneo centrale e meridionale per studiare la Plastisfera. A vivere questa avventura scientifica ci sarà anche Bioscience Research Center (BsRC), società incubata in TLS che si occuperà di analizzare una parte dei campioni che saranno prelevati durate la spedizione.

BsRC e la ricerca sulle microplastiche. “Quello delle microplastiche – commenta Monia Renzi, direttore generale di BsRC – è uno tra i focus centrali delle attività di ricerca di base svolte dal nostro Centro. La problematica delle microplastiche è affrontata dalla prospettiva degli input di contaminazione, della salvaguardia ambientale, del monitoraggio e della tutela della salute umana. Il ruolo di BsRC in questo progetto internazionale, sarà quello di classificare le microplastiche raccolte dalla spedizione sulla superficie del mare in aree del sud del Mediterraneo, apportando al gruppo di ricerca importanti competenze scientifiche specifiche”.

In occasione dell’evento di lancio della campagna Expédition MED 2017, Cristiana Guerranti, direttore scientifico di BsRC ed esperta di contaminazione alimentare, ha presentato alcuni dei risultati delle recenti ricerche condotte dal Centro sulla contaminazione da microplastiche: “Negli ultimi due anni abbiamo effettuato numerosi studi di monitoraggio dei rifiuti in plastica lungo il corso dei fiumi toscani, nei sedimenti costieri e profondi ed esprimenti relativi agli input ambientali e all’assunzione animale e umana. Stiamo cercando di dare un contributo significativo alla conoscenza del quadro generale, anche in considerazione del fatto che le plastiche presenti nell’ambiente e le microplastiche, in particolare, sono ormai considerate una problematica per la salute umana al punto che l’EFSA raccomanda di tenere sotto controllo la quantità di frammenti in plastica assunti con l’alimentazione”.