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DIESSE DIAGNOSTICA SENESE, A 40 ANNI DALLA NASCITA L’AZIENDA SI PREPARA A UN IMPORTANTE RILANCIO INDUSTRIALE.

Da luglio alla guida della storica azienda senese, il nuovo AD Massimiliano Boggetti ci illustra i suoi piani di sviluppo: “Innoveremo rimanendo fedeli alla tradizione”

Cosa prevede il piano di investimenti recentemente annunciato?
Il piano di investimenti prevede un rilancio completo di DIESSE, storica azienda senese che opera da quasi 40 anni nell’ambito della diagnostica medica. Un piano che si basa su tre grandi pilastri: strutturale, di prodotto e di espansione.
Quello strutturale prevede sia un irrobustimento dell’organico, con l’inserimento di 50 persone, sia la crescita delle persone stesse attraverso formazione e coaching. Un’espansione, dunque, delle risorse sia in termini numerici sia di rafforzamento e ampliamento delle competenze.
In merito alla parte infrastrutturale, costruiremo un nuovo impianto di produzione di 6.000 metri quadri che permetta di consolidare gli attuali tre impianti in un’unica realtà in modo da favorire la crescita produttiva e il processo di espansione, armonizzando i processi produttivi in un’ottica lean, cosa finora molto difficile con siti produttivi dislocati su tre aree differenti.
Per il prodotto, il rilancio partirà proprio dalla tradizione di Diesse: la scelta è, infatti, quella di partire dalla tecnologia che è stata il core business della società, cioè l’analisi della VES (parametro che monitora lo stato infiammatorio organico) per poi continuare nella nostra seconda linea che è una linea di immunometria con marcatori esoterici che vanno ad indentificare specifiche patologie in ambito infettivologico. Investiremo circa il 10% del fatturato in R&D, percentuale che si attesta ampiamente sopra la media nazionale del settore.

 

Quali le prospettive per il ramo d’azienda dedicato alla Ricerca&Sviluppo che, dal 2007, è incubato presso Toscana Life Sciences?
Il nostro obiettivo è quello di crescere anche come presenza in TLS.
L’idea è quella di fare leva sulla grande tradizione di Ricerca e Sviluppo perché l’azienda, nel prossimo triennio registrerà investimenti in R&D superiori alla media e vogliamo continuare a lavorare in questa logica di innovazione: Diesse è, infatti, una delle poche realtà italiane che fa davvero R&D sul territorio nazionale e questo non può che rappresentare motivo di orgoglio e grande spinta verso un posizionamento come player tra i più importanti nel mondo dei dispositivi medici.
Nonostante Diesse vanti una presenza mondiale, vogliamo rimanere un’azienda dalla tradizione senese: le radici saranno un punto di forza su cui dobbiamo investire per favorire il processo di espansione. L’investimento in una nuova facility, dunque, non comprometterà la presenza all’interno di TLS perché uno dei grandi valori di ambienti come questo, e più in generale dei distretti, è la contaminazione reciproca che avviene tra gruppi di ricerca diversi, anche attraverso la prossimità spaziale. TLS garantisce un ecosistema favorevole che genera sinergie e che reputo sia alla base della ricerca.

 

Che ruolo ha la comunicazione in questa operazione di rilancio?
Certamente dobbiamo essere sostanza e non solo forma, però oggi è impensabile avere un rilancio senza comunicarlo in maniera corretta. Abbiamo avuto il piacere di nominare la dott.ssa Tatiana Zoppi come responsabile della comunicazione aziendale e con il suo contributo vogliamo aprirci ad una comunicazione seria e rigorosa.
La comunicazione scientifica e, più in generale, nell’ambito della salute, è sempre molto delicata: non deve essere overpromising né generare falsi bisogni e, contemporaneamente, deve essere capace di comunicare il valore dell’innovazione che l’industria produce.
Partiremo a inizio 2020 con un rilancio globale della nostra immagine e lavoreremo molto sulle collaborazioni scientifiche sia a livello italiano che internazionale, cercando il modo migliore per comunicarlo sia ai nostri investitori che ai pazienti stessi.

 

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Dispositivi medico-diagnostici, come sta evolvendo il settore e come Diesse può fare la differenza?
Il settore dei dispositivi medici e della diagnostica in vitro sta vivendo un momento di grande splendore perché i dispositivi medici rappresentano oggi uno degli ambiti di maggiore sviluppo della white economy.
Oggi  riusciamo a coniugare la grande spinta all’innovazione tecnologica che arriva dal mondo in generale (biomateriali, robotica, intelligenza artificiale, tutto ciò che è wearable – indossabile) declinandola nel suo valore più alto, le esigenze e le sfide del mondo della salute.
L’intelligenza artificiale, ad esempio, trova già delle applicazioni nell’ambito dei dispositivi medici da circa una decina di anni: proprio qualche giorno fa ho dato l’ok ad un rilascio di una calibrazione su uno dei nostri strumenti con un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale.
Oggi stiamo andando verso la cosiddetta medicina delle 4P che ribalta il paradigma, ovvero non è più esclusivamente incentrata sulla cura ma volta a prevenire. Il dato diagnostico assume un ruolo fondamentale sia in una fase preventiva sia per l’impostazione delle nuove terapie che tengono sempre più conto dei parametri di laboratorio. Tutto ciò si inserisce in un contesto molto più ampio dove oltre alla medicina di laboratorio nei paesi sviluppati, si apre una finestra su tutti quei paesi in via di sviluppo che hanno grandi bisogni di salute e per i quali è fondamentale innalzare l’accesso alle cure e la qualità e il livello delle cure disponibili. Infine, ma non meno importante, in generale tutti gli indicatori che vanno dall’invecchiamento della popolazione alla qualità della vita ci mostrano quanto lavorare in questo settore abbia  un grande valore etico e sociale.
Quindi, ritengo che il mondo dei dispositivi medici stia vivendo un momento molto propizio e quello della diagnostica, nello specifico, ancora di più, anche se servono Governi coraggiosi che sappiano investire oggi in medicina preventiva e predittiva. Il rilancio di Diesse non potrà che seguire questa strada già tracciata, valorizzando al meglio il know how e l’offerta che l’hanno sempre distinta e speriamo che Diesse possa rappresentare un piccolo pezzo di una strategia più ampia nel nostro Paese che coinvolge l’intero settore.

 

Per 40 anni DIESSE ha sicuramente puntato sul know-how, sulle competenze dei suoi ricercatori e collaboratori. In prospettiva futura si può fare di più e meglio? Se sì, come?
Io credo che si debba fare di più in assoluto, sono un grande sostenitore del fatto che, anche in un settore altamente tecnologico come quello dei dispositivi medici e della diagnostica di laboratorio, il fattore umano è il fattore trainante. Mi auguro e sono sicuro che il gruppo possa crescere sia dal punto di vista della qualità, in termini di eccellenza delle persone, sia della Ricerca e Sviluppo, che a livello di commercializzazione e di gestione.
Abbiamo in previsione un piano di assunzioni e abbiamo a budget investimenti in training: credo che la capacità di coniugare formazione con entusiasmo siano alla base dell’eccellenza stessa di qualsiasi tipo di struttura, persino in realtà ad alto valore tecnologico come Diesse.

 

A quando i 40 anni e i festeggiamenti?
L’anno prossimo sarà dedicato a questo rilancio e al re-branding dell’azienda: ci stiamo lavorando e avremo quattro grandi eventi. Ma non voglio svelare tutto subito.