Il 25 e 26 settembre, nell’ambito del programma BRIGHT 2019, i laboratori della Fondazione Umberto di Mario apriranno le porte ai cittadini (su prenotazione e a gruppi di 5 persone).
Dalle 15 alle 19, gli interessati potranno visitare il laboratorio per scoprire metodiche e applicazioni della ricerca in diabetologia, che ha fatto numerosi passi avanti negli ultimi anni attraverso l’utilizzo di tecnologie nuove e avanzate, ma non del tutto note al pubblico.
L’iniziativa è svolta grazie alla collaborazione tra la Fondazione Umberto di Mario ed il team di ricerca Diabetologica del Dipartimento di Scienze Mediche Chirurgiche e Neuroscienze dell’Università di Siena.
“È opportuno aprire i luoghi della ricerca ai non addetti ai lavori per poter consentire loro di apprendere quanto la ricerca in ambito diabetologico sta facendo e quali sono le tecniche utilizzate al fine di identificare nuovi meccanismi molecolari e nuovi bersagli terapeutici nel Diabete – afferma il Prof. Francesco Dotta, direttore del dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e neuroscienze dell’Università di Siena – Per questa edizione della “Notte dei Ricercatori” abbiamo deciso di dedicare due pomeriggi, che precederanno la giornata europea, ad illustrare le nostre linee di ricerca “sul campo” aprendo al pubblico i nostri laboratori in modo tale che tutti i partecipanti possano comprendere l’importanza della ricerca scientifica e della necessità di supportarla maggiormente”
Un contributo fondamentale per la riuscita dell’iniziativa arriva quest’anno anche dall’Associazione Pazienti Diabetici della Provincia di Siena che ha coinvolto gli associati offrendo così la possibilità di scoprire cosa succede quotidianamente “dietro le quinte”.
“In qualità di Associazione diabetici di Siena, siamo lieti di poter contribuire alla sensibilizzazione sulle tematiche relative al diabete, in special modo il tipo 1 – dichiara Stefania Jasmine Furia, Referente Associazione Diabetici della Provincia di Siena – Nel nostro piccolo poter appoggiare e divulgare quelli che sono i passi avanti della ricerca è fondamentale, perché ci permette di affiancarci, non solo con la parte scientifica, ma anche e soprattutto, con i pazienti che aspettano di sapere a che punto è la ricerca per la cura del diabete tipo 1. Riteniamo, come associazione, che sia importante questa “trade d’union” tra i due poli, si può in così creare una rete diretta che si arricchisce da entrambe le parti, la divulgazione scientifica è l’attività di comunicazione principale per accrescere la percezione della malattia e dei progressi della scienza nella società”.
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