A Siena il convegno nazionale dell’associazione Donne e Scienza: dal ruolo delle scienziate alla medicina di genere

 

Il contributo delle donne alla ricerca scientifica, il ruolo delle ricercatrici, le difficoltà e le discriminazioni che incontrano nell’affermarsi. E ancora, le esperienze delle ricercatrici toscane e i gli ultimi aggiornamenti sulla medicina di genere: di questi temi si occuperà il convegno “Le donne nella scienza, dalla Toscana all’Europa”.

 

Le giornate, organizzate dall’associazione Donne e Scienza, con il patrocinio della Regione Toscana e la collaborazione del Comitato Pari Opportunità dell’Ateneo senese,  iniziano dando spazio ad alcune giovani ricercatrici che lavorano in Toscana, per poi passare ad una tavola rotonda che evidenzierà il contributo dato dalle donne in settori come l’economia, la medicina, le scienze dure e ambientali.

 

Ci sarà spazio anche per un’analisi, cifre alla mano, delle opportunità di carriera nelle discipline tecnico-scientifiche delle ragazze. È infatti un dato oramai riconosciuto che la scarsa presenza delle donne nelle posizioni apicali del mondo scientifico è dovuta a meccanismi di discriminazioni più o meno consapevoli. Lo dimostra molto bene uno studio appena pubblicato sulla rivista internazionale “Proceedings of the National Academy of Sciences”: a parità di competenze le donne vengono valutate come meno preparate solo per il fatto di non essere uomini. E per questo sono loro offerte meno opportunità di lavoro e salari più bassi. Un pregiudizio che, spiega lo studio, vale per tutti i valutatori, maschi o femmine che siano.

 

Il ruolo che Donne e Scienza ha svolto e svolge in questo campo è ben riconosciuto sia a livello europeo sia a livello nazionale: lo testimoniano i numerosi progetti europei a cui l’associazione  partecipa, e l’attivo lavoro che alcune socie hanno svolto al tavolo di concertazione voluto dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dal dipartimento delle Pari opportunità. A queste iniziative sarà dedicata la seconda giornata del convegno.

 

Conclude la tre giorni di dibattito una sessione sulla medicina di genere, la disciplina che promuove lo studio del modo differente in cui le malattie si manifestano, evolvono e possono essere curate in donne e uomini. “Sono diverse le ricercatrici che in Italia si occupano di questo tema e siamo felici di averne una gran parte al nostro convegno: dalle differenze nella fisiologia a quelle nella pneumologia, dalle malattie autoimmuni alla farmacologia molti saranno i temi di attualità affrontati”, sottolinea Anna Maria Aloisi, professore associato di Fisiologia all’Università di Siena e organizzatrice del convegno.