Società australiana acquista un brevetto dell’Università di Siena per lo sviluppo di farmaci antitumorali

Importante ruolo di mediazione della Fondazione Toscana Life Sciences

La ricerca dell’Università di Siena arriva in Australia: è stato ceduto alla società Vegenics PTY LTD il brevetto che copre i diritti di sfruttamento di un importante fattore di crescita dei vasi sanguigni e linfatici coinvolto nel meccanismo di proliferazione tumorale, sviluppato dal dipartimento di Biotecnologie dell’Ateneo senese.

“La scoperta frutto del lavoro del nostro gruppo di ricerca – spiega il professor Salvatore Oliviero – è un fattore che induce la proliferazione e la riorganizzazione delle cellule dei vasi sanguigni per la formazione di nuovi vasi sanguigni e linfatici. La sua deregolazione nei tumori favorisce la formazione di metastasi per via linfatica. La cessione del brevetto è per noi un ottimo risultato perché ne consentirà  lo sviluppo e  l’applicazione nella sperimentazione di farmaci antitumorali, oltre a portare importanti introiti all’Università che potranno essere investiti nel potenziamento della ricerca”.

La trattativa con la multinazionale australiana per la cessione del brevetto è stata portata avanti dalla Fondazione Toscana Life Sciences, che ha svolto un importante ruolo di mediazione per consentire la chiusura positiva dell’accordo. Tls, di cui l’Università di Siena è uno dei soci fondatori, ha operato in stretta collaborazione con il Liaison Office di Ateneo per valorizzare al meglio i risultati dell’attività di ricerca svolta.

“Il risultato raggiunto – sottolinea Francesco Senatore, business development Fondazione Tls – premia una strategia vincente di gestione del brevetto che ci auguriamo possa diventare un modello per il futuro, anche nella prospettiva del nuovo Distretto tecnologico regionale sulle scienze della vita. In Italia, e il nostro Ateneo lo dimostra, si fa ricerca ad altissimo livello, ma il processo di gestione del trasferimento tecnologico è altrettanto decisivo per la valorizzazione delle scoperte. Essere riusciti a portare a buon fine la trattativa con una società straniera, caso non frequente nel nostro Paese, ci dice quanto sia fondamentale integrare e mettere in campo competenze specializzate per compiere l’ultimo, ma fondamentale passo affinchè le nuove tecnologie trovino un reale sbocco di mercato. Come Fondazione Tls – conclude Senatore – non è la prima volta che ci troviamo a svolgere il ruolo di mediatori fra mondo della ricerca e aziende private interessate all’acquisizione di nuove tecnologie. L’obbiettivo è quello di crescere ancora su questo fronte, contribuendo allo sviluppo di nuovi prodotti che, come in questo caso, potrebbero portare a importanti risultati terapeutici nella lotta ai tumori”.