La formazione durante e dopo il COVID-19: esperienza e programmi futuri dell’ITS VITA

Smartworking, Didattica a Distanza ma anche nuovi corsi e presentazione di un laboratorio innovativo. Ne parliamo con Stefano Chiellini, Direttore di Fondazione VITA.

 

Come avete affrontato i mesi di emergenza e come avete riorganizzato le vostre attività?

Nel periodo emergenziale il segmento delle Fondazioni ITS a livello italiano ha risposto prontamente affinché si potesse continuare la formazione dei propri corsisti adottando piattaforme per la formazione a distanza. La nostra realtà ha velocemente, in poco meno di una settimana, cercato e adottato una soluzione che potesse venire incontro alle esigenze degli studenti, mantenendo la professionalità e garantendo il livello formativo richiesto dalle aziende. La vera innovazione, quindi è stata quella di creare delle procedure accreditate nel nostro sistema di certificazione ISO 9001 2015, affinché tutto il processo rispettasse la qualità richiesta. Ci sono state certamente delle difficoltà, che abbiamo superato grazie alla disponibilità di tutto il nostro staff, supportando i ragazzi con innovazioni tecnologiche ad esempio suggerendo applicazioni software per i loro smartphone in modo da trasformarli in webcam o addirittura prestando i computer della fondazione a coloro che non avevano dotazioni informatiche. Lo sforzo della Fondazione Vita è stato importante e lo si evince dai numeri raggiunti, ovvero sono state collezionate dal 18 marzo ad oggi ben circa 1200 ore di formazione a distanza per 5 classi differenti su tutto il territorio regionale, coinvolgendo più di 100 studenti e circa 50 docenti e consulenti aziendali.

 

Cosa pensi che valga la pena mantenere come esperienza positiva di cui far tesoro a prescindere dall’emergenza?

In questo periodo di chiusura abbiamo avuto la necessità di trovare modelli alternativi per poter continuare la nostra quotidianità e questo ci ha indotto a sperimentare metodi innovativi in tutti i settori e così, anche nella formazione, sono nate buone pratiche che per alcuni aspetti hanno anche migliorato l’esperienza formativa. Un esempio da citare è sicuramente l’esperienza svolta con Roche Diagnostics S.p.a., già coinvolta precedentemente nei corsi formativi, e con la quale grazie alla didattica a distanza siamo riusciti a portare l’esperienza di tecnici e di personale altamente qualificato all’interno delle nostre “aule”. Grazie alla tecnologia e alla definizione di procedure di erogazione, è stato possibile ridurre tali distanze con la possibilità di far partecipare in maniera più “smart” le aziende, mettendo a bordo quindi alte professionalità a vantaggio sicuramente dei ragazzi.

 

Quali sono i  nuovi corsi che sta attivando la Fondazione VITA?

Fondazione VITA in questo momento sta promuovendo quattro percorsi ITS che partiranno il prossimo autunno, interessando tutto il territorio regionale: due di questi nella filiera delle Scienze della vita, ovvero nello specifico parliamo di PROFARMABIO20 (sede a Pisa), che formerà i Tecnici superiore per l’automazione dei processi produttivi, coniugando la formazione dell’ambito farmaceutica con quella meccatronica; l’altro percorso è BIOQUALTECH20 (sede a Siena), per la formazione dei Tecnici superiori per il sistema di qualità di prodotti e processi a base biotecnologica che svilupperà competenze nell’ambito farmaceutico per il monitoraggio il mantenimento del processo di qualità in ambito Life Sciences. Inoltre, Fondazione Vita anche quest’anno insieme alla Fondazione Prime, l’ITS della meccanica industriale, ha proposto la nuova versione nell’ambito ICT ovvero BYTE20 – Tecnico Superiore per lo sviluppo di applicazioni software e l’amministrazione dei sistemi (sede a Firenze). L’ultimo progetto, quello più sfidante è S.O.L.E. – Sistemi Organizzativi Logistici Evoluti e Nuovi Poli Merci sul Territorio Toscano (sede a Livorno):  il progetto, in partenariato con l’ITS Prime e la Fondazione ISYL, dell’ambito della logistica, ha lo scopo di sviluppare competenze logistiche, legate anche al settore farmaceutico. Infine, proprio in questi giorni sono state presentate alcune proposte progettuali per lo sviluppo di competenze non solo ITS ma anche di specializzazione post-Laurea e siamo in attesa dell’esito di tali avvisi.

 

Avete in cantiere la presentazione di un’iniziativa interessante per il territorio, sia per i giovani che per le aziende. Di che si tratta?

A settembre, precisamente l’8, verrà inaugurato V.I.T.A. Lab – Virtual Interaction for Training and Analysis Lab, è un laboratorio territoriale congiunto di realtà virtuale e aumentata nato in seno a un progetto regionale per il rafforzamento dei laboratori ITS che vede la partecipazione importante di Fondazione Toscana Life Sciences e Università di Siena. Tale partenariato riuscirà così a costruire, e lo sta già facendo in questi giorni, un laboratorio di realtà immersiva altamente tecnologico e innovativo, con il quale sarà possibile vivere esperienze nel settore Life Sciences in laboratori e in ambienti virtuali, al fine di formare i tecnici del futuro. Tale tecnologia sarà a disposizione anche per le aziende del nostro settore, che hanno la necessità di fare il training per il proprio personale ma anche per assicurarsi la sicurezza sul lavoro, dei propri dipendenti. Quindi VITA Lab ha il potenziale di innovare la formazione in chiave Industria 4.0.