Le molte facce del biotech: in mostra i volti della scienza e i frutti della ricerca biotecnologica

Sorrisi, sguardi, espressioni. Il calore di un volto per comunicare il lato più “umano” ed emotivo della scienza, quello di coloro che ogni giorno lavorano nei laboratori di università, imprese e centri di ricerca. “Le molte facce del biotech” è il titolo della mostra in programma a Siena, dal 6 al 31 ottobre 2014, presso la sala del Passeggio del Complesso Museale di Santa Maria della Scala. Le “molte facce” stanno a indicare anche i tanti campi di applicazione delle biotecnologie: dalla tutela della salute – le cosiddette red biotech, con farmaci, vaccini e diagnostici – all’agroalimentare (green biotech), fino ad arrivare all’industria, dove le tecniche di biologia molecolare vengono impiegate per agevolare i processi industriali attraverso gli enzimi, produrre bioprodotti e bioenergia, bonificare ambienti e aree compromesse, conservare e restaurare opere d’arte (white biotech).

Siena protagonista della European Biotech Week. La mostra, promossa da Siena città candidata a Capitale Europea della Cultura 2019 e Fondazione Toscana Life Sciences, in collaborazione con Università di Siena, Comune di Siena, Fondazione Achille Sclavo, Sclavo Vaccines Association, Novartis Vaccines e VisMederi – questi ultimi anche in qualità di sponsor – è organizzata nell’ambito della seconda edizione della European Biotech Week, che vede in Assobiotec il partner italiano. Siena, da oltre un secolo punto di riferimento internazionale nel settore, oggi è un polo di attrazione per le competenze nel campo dei vaccini e dell’immunologia, dove ha raggiunto l’eccellenza sia nella formazione, con l’Università degli Studi, che nella prevenzione e messa a punto di terapia innovative. Con questa mostra, Siena valorizza la centralità delle biotecnologie e ne promuove il ruolo decisivo nel miglioramento della qualità della vita e nella sfida alla candidatura della città a capitale europea della cultura.


Biotech, volti e ambiti di applicazione. Le biotecnologie, come la maggior parte delle attività legate al mondo della scienza, sono un tema difficile da comunicare. Nell’immaginario collettivo l’attività scientifica è associata all’ambiente chiuso del laboratorio, spesso sottovalutando il reale impatto che la ricerca produce sulla vita di tutti i giorni, sotto forma di prodotti e processi. La mostra, attraverso il linguaggio artistico della fotografia, intende colmare questo “gap” emotivo, mettendo in evidenza i volti dei giovani che, sul territorio senese, lavorano nel settore ed esaltare la loro attività mettendo in vetrina i frutti dello sviluppo biotecnologico. I sessanta scatti in mostra ritraggono donne e uomini under 40 attivi sia sul fronte della ricerca pubblica che privata.

Ogni ritratto – frutto del lavoro di Mauro Agnesoni e Samuele Mancini – è associabile a un colore, corrispondente a uno dei tre ambiti applicativi delle biotecnologie: verde per l’agroalimentare; rosso per il farmaceutico e bianco per quello industriale. Le foto sono corredati dal nome del ricercatore e degli enti in cui operano: le aziende e i gruppi di ricerca di Fondazione Toscana Life Sciences, Università degli Studi di Siena e Novartis Vaccines. La mostra si focalizza anche sui molteplici ambiti di applicazione delle biotecnologie. In questo caso non si tratta di foto, ma di veri e propri prodotti, dai detersivi arricchiti con enzimi ai probiotici, dalla crema anti-età ai prodotti agroalimentari come pane e birra, per cui le biotecnologie innovative hanno consentito un rapido sviluppo di nuovi metodi diagnostici che permettono il controllo della qualità, della tracciabilità e dello stato di conservazione.

Le biotecnologie spiegate dagli studenti. I testi esplicativi della mostra sono accessibili anche attraverso alcuni video, disponibili sia all’interno del percorso espositivo che sui canali Youtube dei promotori. Sono i ragazzi delle scuole superiori – le classi V delI’Istituto Tecnico Tecnologico (ITT) e del Liceo Linguistico “Monna Agnese” e dell’Istituto Tecnico Industriale “Tito Sarrocchi” – che raccontano, come esperti divulgatori scientifici, alcuni aspetti della ricerca, della produzione e dell’utilizzo delle biotecnologie. Un pannello speciale, l’ultimo, è dedicato alla storia delle biotecnologie a Siena, alla cui realizzazione ha collaborato anche il Gruppo anziani Sclavo. Le immagini e le parole racconteranno, così, lo storico connubio che lega la città alle biotecnologie.

Attività interattive – progetto DN’Arte. In collaborazione con il Museo d’arte per bambini e SienaBioGrafiX, azienda spin-off dell’Università di Siena incubata in TLS, saranno organizzati anche dei laboratori didattici. Il progetto DN’Arte prevede quattro incontri a cadenza settimanale di due ore ciascuno rivolti agli alunni delle classi IV-V elementare di Siena. L’attività del progetto prevede tre fasi: guidare i bambini alla mostra fotografica per far comprendere loro come la scienza, e gli scienziati, entrino nelle loro vite; spiegare cosa è il DNA, dove si trova e a cosa serve. Supporti audiovisivi e materiali “da toccare” saranno gli strumenti per favorire le attività, illustrando anche il lavoro di artisti contemporanei che si sono impegnati sul tema del DNA. I bambini giocheranno a “costruire” una doppia elica di DNA con materiali poveri e riceveranno anche del materiale per poter continuare l’esplorazione a casa o in classe.

Informazioni. La mostra sarà aperta tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, negli orari di apertura del Santa Maria della Scala, dalle ore 10:30 alle ore 18:30. La biglietteria chiude alle 18:00. Il giorno dell’inaugurazione l’ingresso alla mostra è gratuito e sarà possibile gustare alcuni prodotti frutto della ricerca biotecnologica, gentilmente offerti da Birrificio San Quirico, RiMa benessere e La Compagnia del Pane di Siena. Per info anche www.2019si.eu e www.toscanalifesciences.org e i canali social: Facebook @Siena2019, Twitter @FondazioneTLS e @2019SI, Youtube @Toscana Life sciences @2019SI, #faccedabiotech.

 

Dichiarazioni

“Un evento – ha detto Bruno Valentini, sindaco Comune di Siena – che conferma ancora una volta quanto sia fondamentale e solido il legame tra la nostra città e le scienze della vita. La tutela della salute, i vaccini, l’immunologia e più in generale il mondo delle biotecnologie rappresentano, per il nostro territorio, un fondamentale patrimonio su cui continuare ad investire per creare crescita ed occupazione. Sui temi della ricerca e dell’innovazione sta lavorando molto anche la Regione Toscana. In questa direzione va, infatti, la proposta del Presidente Rossi di una pharma-valley che unisca i tre poli regionali del settore farmaceutico: Firenze, Pisa e Siena. Un modo, questo, per rafforzare il “distretto farmaceutico toscano” ed attrarre nuovi investimenti. Con questa mostra si mette in primo piano uno dei temi centrali nel percorso di candidatura di Siena a Capitale Europea della cultura per il 2019: il nesso tra cultura, ricerca e il miglioramento della qualità della vita”.

“Questa mostra – ha detto Pier Luigi Sacco, direttore di candidatura Siena 2019 – rappresenta allo stesso tempo una testimonianza della vitalità della ricerca senese nel campo delle scienze della vita e un segnale di speranza per il futuro del nostro territorio, che mantiene la sua capacità di far crescere talenti e competenze giovani capaci di lavorare in linea con i migliori standard internazionali. Il progetto della Capitale Europea della Cultura crea ponti innovativi tra cultura e scienza e rappresenta un nuovo, possibile terreno di coltura per la ricerca di frontiera e lo sviluppo di nuove professionalità”.

“Il settore delle Scienze della Vita e il biotech in particolare – ha sottolineato Fabrizio Landi, presidente Fondazione Toscana Life Sciences – rappresentano per Siena la principale opportunità di sviluppo e crescita non solo industriale, scientifica e occupazionale, ma anche culturale. Siena può oggi competere come ideale città capitale Europea dei Vaccini, uno dei settori del biotech che da oltre un secolo ha in Siena una punto di eccellenza assoluto. Il biotech è una opportunità per tutti e da tutti i punti di vista e questa mostra ne è un esempio”.

“Le biotecnologie e le scienze della vita sono all’Università di Siena uno dei filoni di ricerca più rilevanti – ha detto il prof. Francesco Frati, prorettore dell’Ateneo senese – e la partecipazione a questa iniziativa vuole darne testimonianza. In questo settore si registra un’eccellente produzione scientifica dei nostri ricercatori e in ambito di didattica sono attivi corsi specifici di I, II e III livello. E’ importante evidenziare inoltre che lo sviluppo delle ricerche consente di contribuire alla crescita imprenditoriale del territorio attraverso il congruo numero di Spin-off universitari attivati in area biotecnologica”.

“La maggior parte dei vaccini in uso nel secolo scorso – sottolinea Rino Rappuoli, responsabile globale ricerca e sviluppo Novartis Vaccines – è stata sviluppata grazie al principio di Pasteur “isola il germe, uccidilo, iniettalo”, che ha permesso di debellare infezioni terribili. Esistono tuttavia malattie, come la meningite o l’AIDS, che sono causate da microrganismi che subiscono frequenti mutazioni e che quindi non possono essere trattate allo stesso modo. L’utilizzo delle biotecnologie, applicate alla ricerca di vaccini, ha permesso di abbattere questa barriera e di sviluppare strumenti di prevenzione innovativi e sicuri. Il Centro Ricerche di Novartis Vaccines a Siena è pioniere nell’innovazione delle tecnologie usate nella lotta alle malattie infettive”.