Landi (TLS): “Scienze della vita, il futuro economico di Siena sta in questo settore”


E’ quanto emerso dall’ultimo incontro della Festa provinciale de L’Unità del Pd senese, che domenica 14 settembre ha messo a confronto i rettori delle due Università, Monica Barni e Angelo Riccaboni; il presidente di Fondazione Toscana Life Sciences, Fabrizio Landi, e il responsabile globale ricerca e sviluppo Novartis Vaccines, Rino Rappuoli, per parlare del futuro del polo senese delle scienze della vita. Un futuro ben tracciato, secondo i relatori, che hanno messo in luce il forte potere attrattivo della città, scelta dalla Regione come nucleo dello sviluppo toscano delle scienze della vita. Gli elementi ci sono tutti: da una parte l’alta formazione, la ricerca e l’innovazione, garantite delle Università e dell’incubatore Toscana Life Sciences, anche animatore del Distretto regionale; dall’altra, una presenza industriale forte, dove accanto a Novartis ruotano piccole e medie aziende innovative capaci di generare un indotto di valore per i grandi gruppi industriali.

“Le scienze della vita sono un tema centrale per la città e una priorità per l’Università di Siena – ha sottolineato il rettore dell’ateneo senese, Angelo Riccaboni – e proprio per questo credo giusto affrontare l’argomento in termini sistemici. I soggetti che sono qui stasera, insieme all’Azienda Ospedaliera Universitaria e alle istituzioni pubbliche, a partire dal Comune, sono ben allineati sull’importanza di rendere attrattiva la città, affinché accanto a un illustre passato, Siena abbia nelle scienze della vita anche un futuro in termini di sviluppo e occupazione. L’input e il sostegno della Regione, che sta lavorando per creare in Toscana una Pharma Valley, va in questa direzione: attrarre investimenti, fare ricerca di altissimo livello, sviluppare innovazione, creare posti di lavoro. Come Ateneo, in stratta collaborazione con la Regione, stiamo lavorando affinché ci sia sempre maggiore sinergia tra Università e Azienda Ospedaliera su progettualità di interesse del Distretto, come la creazione di un clinical reserch center per favorire le attività di sperimentazione clinica”.

“Questa città – ha detto Fabrizio Landi,presidente di Fondazione Toscana Life Sciences – ha un futuro economico nel settore. Lo sviluppo di ciò che non sarà più la città della banca è la ‘città delle scienza della vita’ e su questo c’è una importante sinergia da parte delle istituzioni, locali e regionali. La Regione Toscana, prima con la creazione dell’incubatore TLS, poi con l’istituzione del Distretto, ha deciso che Siena fosse il cuore dello sviluppo del settore perché accanto alla ricerca e alla formazione qui c’è un elemento cardine, l’industria. Attorno alla “collina Novartis”, futura GSK, ci sono tante iniziative, di cui TLS è una delle più dinamiche. In questa fase abbiamo una forte capacità attrattiva, ci sono aziende importanti che stanno pensando di localizzarsi qui perché a Siena c’è un circuito di valore basato su tecnologia, capitale umano e su un importante allineamento tra istituzioni e attori del territorio”.

“I vaccini – ha detto Rino Rappuoli, responsabile globale ricerca e sviluppo Novartis Vaccines – sono l’intervento medico a basso costo che, più di tutti, ha cambiato la vita e la salute dell’uomo. Sclavo, poi Chiron, e oggi Novartis sono stati protagonisti nella sfida globale per eliminare le malattie infettive. Basti pensare a Sabin, che negli anni 60 venne a Siena a sviluppare il vaccino che poi ha ormai quasi debellato la poliomelite dal mondo e al vaccino contro la pertosse nei primi anni 90. Oggi Novartis è l’unico gruppo al mondo che è stato capace di sviluppare un vaccino contro il meningococco di tipo B, un vaccino che gli americani hanno chiesto, anche se non ancora registrato, per tamponare un’epidemia che si stava diffondendo nella Princeton University. E’ nostra intenzione continuare in futuro a essere leader in questo settore, anche quando faremo parte di GSK”. “Se Siena è così attrattiva è perché qui c’è capitale umano di qualità – ha aggiunto Rappuoli – e un’interazione con le altre istituzioni che funziona. Per una grade multinazionale non è indifferente dove localizzarsi, serve un ambiente vibrante e innovativo, sia sul fronte della ricerca e sviluppo, sia su quello degli investimenti industriali. Venire in Toscana, a Siena, per fare impresa significa far parte di un settore vincente”.

Nella costruzione di una strategia di attrazione gioca un ruolo chiave anche l’Università per Stranieri di Siena. “Il nostro ateneo – ha detto la rettrice Monica Barni – può funzionare come ‘antenna’ e come osservatorio per le potenzialità di internazionalizzazione della città, in collaborazione con l’Università degli Studi. Da noi arrivano ogni anno centinaia di studenti da tutto il mondo per imparare italiano prima di affrontare altri corsi di laurea, oltre a formare coloro che vogliono imparare altre lingue a altre culture. Sono gli ambasciatori dell’italianità nel mondo, a cui dobbiamo offrire non solo alti standard formativi, ma anche un strutturato sistema di accoglienza che si integri a quello offerto dal Diritto allo studio, per essere ancora più attrattivi”. “Quello che è altrettanto interessante – ha aggiunto Barni – e che ciò si sta facendo nel campo delle life sciences potrebbe essere replicato in altri settori. Penso all’idea dell’incubatore e all’esperienza di TLS, che potrebbe funzionare anche in altre industrie creative, per applicazioni nei campi del turismo, della cultura e dell’arte”.